ANELLO 16

PALAZZUOLO SUL SENIO - MONTE PREVALIGO - PASSO DELLA SAMBUCA - MONTE FERIALE - CAMPANARA - ACQUADALTO

 

- Lungo  e suggestivo percorso,  facilmente percorribile nel primo  tratto tra  Palazzuolo sul Senio e Monte Prevaligo, interessante visita del Castellaccio. Il sentiero sul crinale segue lo spartiacque prima tra il Lamone ed il Senio, poi tra quest'ultimo e il Rovigo; a tratti maggiori difficoltà di percorso fra boschi e prati, con bellissimi panorami.

Si ridiscende a Palazzuolo sul Senio con necessità di consultare le carte nella parte  intermedia del percorso.  Scarsa difficoltà

- ORE: 10,00-11,00.

- ACCESSO: Palazzuolo sul Senio.

- DISLIVELLO: 500 m.

- CARTE I.G.M.: Palazzuolo sul Senio, Casaglia.

 

                A sinistra  delle scale che cingono la fontana posta nel  centro di Palazzuolo sul Senio (437 m.) (1), si prende,  verso sud, un sentiero ben tracciato (itinerario 3  CAI)  e sale a CALAMELLI  (559 m.).  Si passa sotto le rovine della torre del CASTELLACCIO (2), che meritano una deviazione, e si raggiunge una cresta sopra CAMPELUCCO, fra bassi quercioli e castagni. Dopo i ruderi di MONTEROTONDO, sempre in direzione sud, si tagliano a mezza costa dei coltivi abbandonati, si imbocca un sentiero sulla destra, superando una recinzione presso LE FOSSE (742 m.) e si sale alla vicina grande casa del POGGIO (766 m.) (3).

                Obliquando sulla sinistra per arenarie scoperte, il sentiero, superate con scalette altre due recinazioni,  si porta sul versante del Fosso delle Piane, orlato di boschi, e arriva allo spartiacque col Lamone. Si continua su una pista, che occorre in qualche tratto seguire di lato, in caso di piogge, a causa del fango.

Una breve salita a sinistra porta, volendo, alla cima del MONTE PREVALIGO (956 m.), dalla grande Parrocchiale ricostruita nel 1782.

                Trascurato il sentiero che a sinistra scende a STABBIA e quello che sulla destra porta a CAMPERGOZZOLE, si sale con forte dislivello sull'altura dove sorgeva il Castello di LOZZOLE (itinerario 105 CAI) (4), e per esile cresta, superando gradoni di arenaria ("Scalacci"), si entra in una bassa faggeta.

                Obliquando verso destra si giunge sotto il ciglione del FRASSINELLO, confluendo in un sentiero  che da CRESPINO, a mezza costa, giunge al curvone della SAMBUCA. Si percorre questo sentiero per qualche centinaio di metri  verso la SAMBUCA, poi se ne segue un altro a sinistra che, salendo con ripidi tornanti verso ovest, giunge al Valico di RONCHI DI BERNA (1103 m.).

                Seguendo il sentiero a sinistra (itinerario 1 CAI), si raggiunge la cima di MONTE  CARZOLANO (1187 m. per poi riscendere al P.SO DELLA SAMBUCA (1061 m. sulla Statale 477. Il sentiero  (variante) che scende a destra conduce ad un curvone scavato nella roccia della Statale 477 (BUCA DELLA FATA), da qui, risalendo a sinistra per circa un chilometro,  si riguadagna il crinale.

                Nella roccia in cui è tagliato PASSO DELLA SAMBUCA, lapidi alla XXXVI Brigata Partigiana. Si prende l'ampia stradella che sul crinale a destra porta verso i  DIACCI e poi al sentiero che sempre a destra passa POGGIO DELL'ALTELLO (1163 m.). Percorrendo il crinale panoramico verso nord,  passiamo sopra CA' DI VESTRO (5), sul MONTE DELLA COLONNA (1110 m.) e proseguendo si raggiunge FAINA (980 m.), sotto la cima di POGGIO RONCACCIO (1044 m.), in località l'OTRO (967 m.). Si evita la pista che sulla sinistra, continuando sull'Anello principale, porta a CASETTA DI TIARA  e si prosegue per prati su larga  pista oltrepassando POGGIO RONCACCIO.

                In  corrispondenza della sella fra P. RONCACCIO e  CIMONE DELLA BASTIA, si abbandona il crinale, spartiacque tra il Senio e il Santerno, e si prende a destra (est), per un crinale secondario (itinerario 7 CAI).

                Seguendo, approssimativamente, la linea telefonica, si discendono, in direzione est, le SCALE DI LOTRO fino a giungere alle CASE MONTAGNA (852 m.). Obliquando a nord-est, per mulattiera nettamente tagliata nella roccia, si riguadagna il crinale, dopo breve salita.

                Raggiunta la Croce di CAMAGGIO,  trascurando il sentiero che, a sinistra, porta al MONTE DI FABBRO, si discende lungo il versante sud del M. CASTELLACCIO DI TANA, tra case sparse , fino alla bella chiesa di  S. Michele a CAMPANARA (6). Da qui si risale dolcemente  per larga pista fra prati,  fino  alla  selletta della Tana (783 m.) da dove, presso grandi conifere, si scende a sinistra lungo il fosso Fontanaccio fino a raggiungere località ORTALI.

                Mantenendosi in destra idrografica paralleli al torrente Mantigno, si percorre una strada forestale e dopo circa Km.  1, superata una sbarra, si raggiunge  ACQUADALTO  (7).

                Da qui, percorrendo verso sinistra la Statale 477, si arriva a Palazzuolo sul Senio (437 m.).

 

(1) FU  IL CENTRO  DELL'ANTICO "PODERE DEGLI UBALDINI" CON FUNZIONI ESSENZIALMENTE. DI "MERCATALE", COME TESTIMONIANO I PORTICI DELLE CASE SULLA PIAZZA CENTRALE E LA MANCANZA DI OPERE DI FORTIFICAZIONE. NEL 1362 PASSO' SOTTO L'AUTORITA' DELLA REPUBBLICA FIORENTINA. NELLA PIAZZETTA, PITTORESCO COMPLESSO FORMATO DALLA SEICETESCA CHIESA. DI S. ANTONIO, CON PORTICO, E DEL PALAZZO DEI CAPITANI, CON TORRE, SCALA  ESTERNA E STEMMI SULLA FACCIATA, COSTRUITO NEL 1387 DEI FIORENTINI. ALL'INTERNO DI QUEST’ULTIMO E'  STATO ALLESTITO IL MUSEO DELLA  CIVILTA' CONTADINA ED  ARTIGIANA CHE RACCOGLIE DOCUMENTAZIONE E TESTIMONIANZA DELLA CULTURA RURALE DEL RECENTE PASSATO (MACCHINE ED ATTREZZI AGRICOLI, IMMAGINI SACRE, TELAI PER TESSITURA, TREBBIATRICI A MANO, ECC.).

(2) ERA L'ANTICO CASTELLO DI VALDAGNELLO CHE DOMINAVA DA SUD DI  PALAZZUOLO S. SENIO; FU  PRESO DAI FIORENTINI AGLI  UBALDINI E DISTRUTTO, DOPO VARI TENTATIVI, NEL 1370.  NE RESTANO I RUDERI DI UNA TORRE ALTA 8 M.), LA CISTERNA E TRATTI DELLA CINTA.

UN ALTRO FORTILIZIO DEGLI UBALDINI SORGEVA A SALECCHIO (588 M.), SUL VERSANTE OPPOSTO DELLA VALLE, A DIFESA. DI PALAZZUOLO S. ANCH'ESSO, NEL 1370, PASSO' A FIRENZE. NE RESTANO ANCORA ROVINE PRESSO LA CHIESA, IL CUI CAMPANILE E' STATO  RICAVATO DA UNA VECCHIA TORRE DELLA ROCCA.

(3) LA CASA COSTITUISCE UN TIPICO ESEMPIO DELLA CASA RURALE DI " PENDIO ".

(4) A QUOTA 855, SU UNO SPERONE ROCCIOSO DENOMINATO CASTELLACCIO, SORGEVANO LA ROCCA E IL CASTELLO.  QUESTO APPARTENEVA NEL XIII SEC. AI VESCOVI FIORENTINI,  POI PASSO' AGLI UBALDINI; FU ESPUGNATO NEL 1373 DAI FIORENTINI E DEMOLITO: RESTANO OGGI POCHE TRACCE.

(5) DAL 15/6 AL 15/8 '44 FU SEDE DEL COMANDO DELLA 36^ BRIGATA PARTIGIANA.

(6) RISALENTE ALMENO AL XIV SECOLO MA RIFATTA NEL 1684,  CON BEL CAMPANILE. CUSPIDATO E APERTO IN BIFORE. SITUATA LUNGO UN VECCHIO PERCORSO PROBABILMENTE MEDIOEVALE O ANCHE PIU' ANTICO, IL CUI TRACCIATO E' ORMAI SCOMPARSO, L’ABBANDONO E IL VANDALISMO L'HANNO ORMAI  RIDOTTA AD UN RUDERE.

SUL VICINO M. CASTELLACCIO SORGEVA UNA FORTEZZA DI MAGHINARDO PAGANI DELLA QUALE RESTANO TRACCE ANCHE PRESSO LA CASA COLONICA CERASOLO, MEZZO CHILOMETRO A SUD DI CAMPANARA.

(7) VI SORGE UN CONVENTO DI  FRANCESCANE E UN SANTUARIO DEL XVIII SEC., DI UN CERTO INTERESSE.