PASSO DELLA FUTA - POGGIO CASTELLUCCIO - LE BANDITACCE - PASSEGGERE - MONTE ROSSO - MONTE FREDDI - COVIGLIANO - TRAVERSA - PASSO DELLA FUTA

- Percorso agevole, attraverso boschi di conifere, estese faggete e radure prative; molto panoramico. Difficoltoso (necessitano carte) da Passeggere a Monte Rosso.

- ORE: 7,00 (Passo  della Futa - Covigliano) più 2,00 (Covigliaio - Passo della Futa).

- ACCESSO: Passo della Futa.

- DISLIVELLO: 300 m.

- CARTE: I.G.M.: Passo della Futa.

 

                Al PASSO DELLA FUTA (903 m.) (1), lasciando la Statale n.65 prendiamo la strada che porta a BRUSCOLI,  seguendola per 500 Metri circa.  Oltrepassato il Cimitero militare tedesco (2), prima di giungere al bivio per LO STALE, si prende il sentiero che sulla destra segue il  crinale salendo dolcemente  fra faggete ed rimboschimenti di abete e pino nero.  Si giunge, dopo breve, ad un piccola radura ove il sentiero si allarga in stradella e, costeggiando una linea d'alta tensione, scende dolcemente lasciando sulla destra un laghetto ed a sinistra un bel rimboschimento di abete bianco.    Oltrepassato il rimboschimento, troviamo un incrocio ed evitata la stradella destra,  che scende, alla Statale n. 65, e quella a sinistra, che si raccorda alla strada per BRUSCOLI, proseguiamo in direzione nord,  seguendo il crinale che costituisce lo spartiacque fra i bacini del Fiume Setta (ad est)  e del fiume Santerno ad ovest.

                La stradella costeggia ora rimboschimenti di douglasia e faggete,  evitiamo una stradella che  a sinistra prosegue a mezza costa inoltrandosi nel bosco di douglasia, e prendiamo a destra,  verso POGGIO CASTELLUCCIO (1131 m.).

                Lungo il crinale la stradella segue il limite fra il rimboschimento e la faggeta,  ora recintata dall'A.F.V. della TRAVERSA; riscendiamo dolcemente, dopo un primo poggiolo e, al termine della recinzione,  evitiamo il sentiero che a destra conduce alla TRAVERSA.

                Lasciando il crinale, la stradella passa ora sul versante occidentale, continuando a salire senza strappi eccessivi, sempre in direzione nord. In questo tratto è possibile aggirare il crinale fino POGGIO CASTELLUCCIO, ma è necessario prestare attenzione ai segnavia poichè numerosi sono i sentieri che dalla stradella  portano a sinistra verso BRUSCOLI.

                Mantenendosi a mezza costa, con tratti panoramici sulla valle del F. Setta, si raggiunge un ripianetto dove si abbandona la stradella,  si prende a destra e dopo un ripido tornante, si recupera il crinale. Il sentiero giunge dopo un centinaio di metri in corrispondenza di una vecchia strada selciata  (3). Si prosegue sempre sulle tracce dell'antica strada e, ripreso il crinale, si può ammirare un altro tratto selciato.   Si lascia poi il sentiero  per proseguire verso

nord su strada forestale, ove ci immettiamo tenendo la destra. Dopo breve tempo si abbandona la stradella per addentrarci, per 100 m., in un rimboschimento, sempre per il sentiero che sbuca in una faggeta e riprende il crinale.

                In prossimità del POGGIACCIO, la stradella inizia a scendere lungo il versante occidentale  verso FRATTE; la seguiamo per un centinaio di metri e, prima che inizia a scendere ripidamente, prendiamo, in  corrispondenza di una tagliata, il sentiero che, sulla destra, raggiunge dopo breve salita la cima del POGGIACCIO (1196 m.). Mantenendosi sul crinale si prosegue, ora verso est (destra), e fra belle faggete e piccoli saliscendi, si raggiungono, ripresa la direzione nord, LE BANDITACCE (1262 m.).

E' necessario prestare attenzione. ai segnavia perchè il crinale largo non facilita l'orientamento.

                Dopo circa due Km si trascura sulla destra l'ampio sentiero che porta al SASSO DI CASTRO, si prosegue verso nord e si scende, prima dolcemente  poi ripidamente, lungo il crinale che in direzione nord separa i bacini del F. Setta del Torrente Savena. Dopo un primo tratto caratterizzato dalla presenza di faggi, il sentiero, sempre abbastanza ampio, si apre a sinistra (ovest)  su ampi prati. Si inclina a sinistra per la radura e dopo circa 500 m. si entra nella faggeta per sentiero, che scende prima a mezza costa e poi ripidamente, fino a giungere in vista dei prati che circondano il PASSEGGERE.

                Mantenendosi al limitare fra il bosco ed i prati, lasciamo a destra un laghetto artificiale ed in breve si raggiunge la sella dove si incrocia il sentiero che da BRUSCOLI porta a COVIGLIAIO.

                Lasciato il crinale, prendiamo a destra (est) il sentiero, carrabile nel primo tratto, che segue il limite fra bosco e coltivi. Giunti al termine di questi ultimi, in prossimità di un fosso, si abbandona la stradella che prosegue in quota, e si segue il sentiero, non molto ampio, che, costeggiando il fosso,  sale ripidamente attraverso la faggeta.

                Dopo un primo tratto,  in corrispondenza di un ripianetto, il sentiero, compie un'ampia curva a sinistra, si dispone a mezza costa in prossimità del laghetto e sale più dolcemente prima al limite fra bosco e pascolo poi per faggeta lungo il fianco occidentale del SASSO DI CASTRO a di MONTE ROSSO,  attraversando una zona molto ricca di acque.

                Si raggiunge così dopo circa un'ora il crinale in corrispondenza della sella fra MONTE ROSSO (1194 m.) e SASSO DI CASTRO (1276 m.), in corrispondenza di un appostamento fisso dove il sentiero si raccorda a quello più ampio che sulla destra sale alle BANDITACCE e che invece seguiamo a sinistra in direzione di MONTE FREDDI. La stradella è carribile ed attraversa alcuni pascoli.

                Attraversando la radura giungiamo ad un bivio e, lasciata la stradella che scende a destra, si prende a sinistra per ampio sentiero che entra nella faggeta.

                Dopo pochi metri si esce dal bosco e nuovamente per prati passiamo una recinzione,  in prossimità di un traliccio dell'alta tensione, e prendiamo la stradella che percorre il  fianco occidentale  di MONTE ROSSO  inoltrandosi in bosco ceduo. Dopo breve si notano le recinzioni ed i cartelli dell'“oasi di produzione" della Reg. Toscana ed al bivio con la strada più ampia si prende a destra. Giunti ad un cancello in legno, dove la stradella scende verso COVIGLIAIO, proseguiamo lungo il crinale, per sentiero, e passato un affioramento ofiolitico (rocce vulcaniche) circondato da abeti rossi in un tratto estremamente panoramico, si raggiunge attraverso una faggeta una selletta  dove  troviamo la strada  che da FONTE GHIERETO porta a COVIGLIAIO.

                Lasciato il crinale, prendiamo a destra, scendendo per breve tratto, fino ad incrociare, all'ingresso di una recente tagliata, una stradella che passa a mezza costa,  la seguiamo sulla sinistra mantenendosi in quota.

                Dopo circa 50 m. quando la strada scende più ripidamente, prendiamo a sinistra il sentiero che prosegue, passando sotto la cresta di M.  FREDDI,  lungo il limite fra il bosco di faggio a monte e gli incolti cespugliati a valle. Dopo una breve salita attraverso il bosco, oltrepassiamo una radura con bel panorama su COVIGLIAIO e rientrati nel bosco, dopo circa 500 m.), passiamo una recinzione in filo spinato; mantenendosi in quota si attraversa l'ampia radura, che raccorda M. FREDDI a MONTE BENI. Passato un ripetitore, attraverso una tagliata ed un incolto cespugliato, raggiungiamo, ormai in prossimità di M. BENI, un'ampia strada sterrata dove si incrocia l'itinerario 35 CAI che prosegue verso la vetta. Seguendo a destra la strada, si inizia a scendere velocemente con ampi tornanti fra pascoli (possibilità di abbreviare) e suggestive panoramiche, fino a raggiugere la Statale 65 all'ingresso del COVIGLIAIO  (855 m.) (4).  Prendendo a destra (sud) la Statale della FUTA (65) passiamo gli abitati di SELVA e della TRAVERSA (5) e raggiungiamo, dopo circa 8  Km.), PASSO DELLA FUTA (903 m.).

Presso località FAGGETO e presso SELVA E’ possibile effettuare la salita al  SASSO DI CASTRO seguendo l'itinerario 37 CAI.

 

(1) VEDI TRATTO FUTA ANELLO PRINCIPALE.

(2) NEL SETTEMBRE '44 LE TRUPPE TEDESCHE SI ATTESTARONO SUL CRINALE DELL'APPENNINO A FORMARE LA " LINEA GOTICA ".

  IL CIMITERO DELLA FUTA E' IL PIU' GRANDE CIMITERO. GERMANICO IN ITALIA. VI SONO SEPOLTI 30.653 CADUTI.

(3) PROBABILMENTE DI EPOCA ROMANA E' ATTUALMENTE OGGETTO DI STUDI.

(4) VEDI " SALITA AL MONTE BENI ".

(5) VEDI " SALITA AL SASSO DI CASTRO ".

 

Salita al  Monte  Beni  (35 CAI)

 

- Escursione breve,  ma interessante per la natura geologica del monte, per le rare specie floristiche e per il panorama.

- ORE: 1,15-1,30.

- ACCESSO: Covigliaio.

- DISLIVELLO: 400 m.

- CARTE: I.G.M.: Passo della Futa.

 

    Dopo l’abitato di COVIGLIAIO (855 m.) (1),posto sulla Statale della FUTA fra

il passo omonimo e quello della RATICOSA, si prende, a sinistra per chi proviene

da Firenze, una pista che, in direzione nord, fra prati, sale alla sella fra M. BENI e M. FREDDI, occupata da un centro trasmissioni. A sinistra un sentiero porta alla cima di M. FREDDI (1275 m.).

   Si prende invece, a destra, un altro sentiero, che superato un passaggio con scaletta, sale lentamente. sul versante sud del M. BENI, fra faggi,  abeti e ricca vegetazione.  Deviando un poco a sinistra, dal versante ovest si raggiunge in breve la cima (1263 m.) (2). Bellissimo panorama.

 

(1) BEL PAESE, CON ALBERGHI E RISTORANTI, AI PIEDI DEL MONTE. ROSSO, CON VISTA SULLA SOTTOSTANTE VALLE DEL SANTERNO; NEI PRESSI, BELLE ABETINE, RICCHE DI SORGENTI,  DI CUI  UNA DIURETICO-FERRUGINOSA.

(2) VI SORGEVA UN CASTELLO COSTRUITO DAGLI UBALDINI, A LUNGO DISPUTATO FRA QUESTI E I BOLOGNESI, FINCHE' FU CONQUISTATO. DAI FIORENTINI CHE LO SMANTELLARONO.

 

 

Salita  al Sasso  di Castro  (37 CAI)

 

- Escursione breve, facile, assai panoramica, interessante anche dal punto di vista geologico.

- ORE: 1,10-1,15.

- ACCESSO: Statale della Futa (Traversa).

- DISLIVELLO: 300 m.

- CARTE: I.G.M.: Passo della Futa.

 

                 Superati il PASSO DELLA FUTA e la TRAVERSA (1), alla casetta ANAS di FAGGIOTTO,  fronteggiata da un vasto piazzale, un chilometro e mezzo prima di COVIGLIAIO (2), si imbocca, sulla sinistra, una pista forestale che, fra una giovane abetina, sale dolcemente sulla pendice del monte.

                Dopo poco si prende un buon sentiero sulla sinistra si porta sulla parete est del SASSO DI CASTRO, tagliandola poi, in costante salita,  per tutta la sua lunghezza. In corrispondenza di un rimboschimento di pino nero si volta nettamente sulla destra,  in direzione  della cresta che si percorre,  verso nord, con una serie di piccoli tornanti, fino alla cima dalla quale si gode un vasto panorama (1276 m.).

 

 (1) VI SORGEVA UN CASTELLO, TRASFORMATO NEL SECOLO SCORSO, ERETTO DAGLI UBALDINI.

(2) VEDI " SALITA A MONTE BENI ".